Come afferma Chaos, azienda leader a livello mondiale nelle tecnologie di visualizzazione con sede centrale a Karlsruhe in Germania, negli ultimi anni, il concetto di “design del futuro” ha subito un’importante evoluzione, abbandonando le immagini di edifici rigidi in cemento e acciaio per abbracciare un approccio più umano e naturale: il design biofilico.
Questa filosofia architettonica, che risale a millenni fa nonostante il termine biofilia sia stato coniato nel 1984, si propone di integrare elementi naturali negli spazi urbani e nell’ambiente costruito, rispondendo così al bisogno intrinseco di connessione con la natura.
Cos’è il design biofilico?
La biofilia – spiega l’azienda – si fonda sull’idea che gli esseri umani siano parte integrante del mondo naturale. Gli ambienti progettati con questo approccio mirano a migliorare la salute mentale, il benessere e la produttività, attraverso l’uso di luce naturale, ventilazione, materiali sostenibili ed elementi naturali, come piante e acqua.
Frank O. Wilson, autore del libro Biophilia, sottolinea che la nostra esistenza è intimamente legata agli altri organismi, e l’architettura dovrebbe riflettere questo legame.
Benefici del design biofilico
I vantaggi del design biofilico sono molteplici:
- Salute e Benessere: ricerche dimostrano che il tempo trascorso nella natura migliora notevolmente la salute mentale e fisica. Gli ambienti biofili cercano di replicare questi effetti, portando la natura all’interno delle nostre case e uffici.
- Produttività e creatività: studi hanno evidenziato che la presenza di piante e luce naturale può migliorare l’umore e le prestazioni lavorative. In contesti ospedalieri, gli elementi naturali sono associati a recuperi più rapidi e a una minore necessità di antidolorifici.
- Sostenibilità: gli edifici biofili sono progettati per ridurre il consumo energetico e l’impatto ambientale, utilizzando materiali sostenibili e sistemi naturali di regolazione della temperatura.
Le sfide del design biofilico
Nonostante i suoi molteplici benefici, l’implementazione del design biofilico presenta sfide. La necessità di competenze interdisciplinari è cruciale, richiedendo la collaborazione di architetti, ingegneri e botanici.
Inoltre, l’integrazione di elementi naturali può comportare costi elevati e la necessità di una manutenzione continua.
Biotope: un eccellente esempio di design biofilico
Un progetto emblematico che dimostra il potenziale del design biofilico è Biotope, realizzato a Lille dal team KeurK, guidato da Olivier Riauté. Con terrazze verdi, alberi interni e balconi aperti, Biotope è un esempio di architettura curativa. La realizzazione di questo progetto è stata resa possibile grazie a Chaos Enscape, una soluzione di rendering in tempo reale che ha facilitato la comunicazione tra i vari stakeholder.
“Ho scelto Enscape per la sua facilità d’uso e la sua intuitività. La realtà virtuale ci ha permesso di presentare idee in modo coinvolgente e di prendere decisioni cruciali”, ha dichiarato Olivier Riauté. “Grazie a Enscape, il team ha potuto visualizzare e comunicare il concept, mantenendo tutti aggiornati e facilitando la collaborazione con il team di costruzione”.
Tendenze future del design biofilico
Il futuro del design biofilico appare promettente, con tendenze emergenti da seguire:
- Sostenibilità: la scelta di materiali ecologici continuerà a essere centrale.
- Fluidità tra interno ed esterno: la transizione senza soluzione di continuità tra spazi interni ed esterni diventerà sempre più comune, favorendo ambienti armoniosi.
- Coinvolgimento multisensoriale: crescerà la domanda di ambienti ricchi di stimoli sensoriali, con un focus particolare sul senso dell’olfatto.
- Innovazione tecnologica: strumenti come Enscape porteranno a un avanzamento nella visualizzazione dei progetti, facilitando la collaborazione e l’analisi delle performance degli edifici.
Il design biofilico rappresenta un potente strumento per creare ambienti più sani, sostenibili e in armonia con la natura, conclude Chaos: abbracciare questa filosofia non solo migliora il benessere degli individui, ma contribuisce anche a un futuro architettonico più luminoso e responsabile.